martedì 19 novembre 2013

La teoria dei colori (parte 1°)

Dovevo per forza concludere di narrare il viaggio nel kansai perchè erano un paio di giorni che avevo intenzione di salire sul monte Takao, specialmente dopo i consigli di un amico inglese che mi ha detto che in questo periodo meriti parecchio e dopo i consigli del vecchio del negozio di bevande e snack, il quale mi consigliava di andarci in questi giorni perchè è il periodo dei momiji, ossia i colori autunnali e le foglie d'acero che cambiano colore.
La scorsa settimana ho visto su un sito di meteo che la domenica doveva piovere, per cui ho deciso di fare altro domenica scorsa... anche se domenica scorsa poi c'è stato un tempo clamorosamente bello.
Sto weekend me ne sono battuto il belino e sono partito per il monte Takao e vaffanculo al meteo!

Partito col treno delle 9, già dopo Shinjuku capisco che sarà un delirio.... il treno è murato come nella rush hour delle 7 di sera, un macello, ma tanto ho il mio posto a sedere e dormo, e chissene degli altri!

Arrivato a Takato decido di partire a spron battuto verso un edificio che vedevo dalla stazione pensando che fosse l'inizio della salita al monte Takao.
















Dalla foto qua sopra sembra lontanissimo, in realtà in una decina di minuti a piedi ci si arriva.
Ora vedendo la foto vi starete chiedendo cosa si questo edificio giallo davanti al fossato.... Siete curiosi eh? Volete sapere la risposta?
Ebbene, non so nemmeno io cosa sia! Ma dalla forma mi da l'idea di essere fortemente legato al Buddhismo, per cui potrebbe essere un seminario Buddhista, un tempio o un centro culturale buddhista. Misteri!!!




La scalinata qua sopra con la figura imponente di un samurai alla conclusione della salita mi ha venire in mente Kill Bill parte 2, ma il tempietto accanto alla statua è decisamente molto più mesto e ridotto rispetto a quello del grande Pai Mei.



















Bene dopo aver concluso il giro in questo luogo un po' inutile mi chiedo come mai non ci sia tutta sta gente in giro, e quindi torno alla stazione e qui scopro l'arcano....
La stazione in cui devo scendere è l'uscita Takao San, per cui riprendo il treno e vado all'uscita giusta e il panorama che mi accoglie è una bolgia infernale degna del migliore Dante... ma no diciamo che oggi è stato come sentirsi a casa, a Lucca durante il comics... l'unico problema è che il comics non è in montagna e non sono avvolto da giapponesi!



















Metto la piantina della zona, per farvi capire l'estensione dell'area, il mio obiettivo è quello segnato con il numero 599m, ossia il vertice del monte Takao, ma per arrivarci ci sono mille mila strade:
la via viola in basso, la funivia in grigio, la strada di montagna in arancione e l'altra in rosso.
Secondo voi quale strada posso aver scelto?
Ovviamente la funivia.... si come no...
Quando sono arrivato davanti alla stazione c'era una fila immensa di oltre 1 ora per salire con la funivia.... ma poi vieni in montagna, con un panorama meraviglioso e ti fai metà strada con la funivia? Ma non scherziamo sono qui per fare foto e camminare non certo per fare la fila, prendere la funivia e fare il tiraculo!
Ma mentre sto per proseguire per la mia strada sento un rumore di tamburi e un assembramento di persone... andiamo a vedere che succede!



Un gruppo di ragazze e donne, alcune erano delle superiori, quindi giovanissime, e lo spettacolo come vedete è travolgente e potente... al di là delle urla di quella che era la leader del gruppo, quando urlava sembrava imitare i cervi di Nara (se non vi ricordate come fanno i cervi di Nara, male, andate a leggere 3 post indietro e cercate i video!!!)

Prese le proverbiali gambe in spalla mi metto in salita e vedo 2 cani meravigliosi, con il loro padrone che intima loro di sedersi e loro eseguono.... non ho potuto resistere!




















Riparte la salita e la natura ha il suo spazio.
La cosa meravigliosa di questa giornata è vedere tantissime famiglie con tanto di bimbi piccoli che fanno questo percorso impegnativo; anziani, adulti, bambini, cani, passeggini tutti uguali nella salita e nella bellezza della natura!






















Da sotto si vede bene la strada, quella sarà la strada che farò io, quindi vi rendete conto che la salita sarà notevole!!!

Ora vi chiederete cosa sia questa palla nera, in realtà di preciso non lo so nemmeno io, ma l'intero percorso è disseminato di questi altarini con una spera di un materiale simile all'alabastro in cui è impresso un kanji (in questo c'è quello di orecchio), e il kanji è presente anche nella ruota sottostante.
Nella ruota se non ricordo male ci sono i kanji di naso, orecchio, faccia, cuore, lingua e corpo, non so il motivo per cui stiano lì, forse sono legati alle sensazioni che quel luogo deve ispirare nella mente del pellegrino... oppure sto dicendo cagate e hanno un significato buddhista che io non conosco.






























Dopo la prima deviazione panoramica di cui qua sopra vedete un esempio, incontro un elemento della fauna autoctona che mi stupisce e non poco....



Un giapponese con la maglia a maniche lunghe della juventus, voi direte, avrà la maglia di Baggio che qui in Giappone è divinizzato, o di Schillaci che ha chiuso la carriera in terra nipponica, è invece no... E' la maglia di Nedved e il nome non si vedeva nemmeno più sulla schiena di sto tizio!!!







































Mi avevano detto che ci sarebbe stata molta gente, ma non mi aspettavo così tanta gente!!!!
Questo è il punto d'arrivo della funivia, maledetti tiraculo che le gambe le usano solo per stare sotto al tavolo.... 







Questa insegna qui accanto spiega il motivo per cui c'è davvero così tanta gente (se già non si fosse capito dalle mie foto), sul monte Takao in questi weekend c'è il Momiji Matsuri.
Matsuri vuol dire festa.
Che cosa sono i Momiji?
Momiji è il termine giapponese che indica gli aceri giapponesi, ma allo stesso tempo questo nome viene utilizzato per indicare i colori dell'autunno, quando il verde delle foglie cede il passo al giallo, all'arancione e al rosso.

Festeggiando i momiji non fanno altro che festeggiare l'autunno e la bellezza dei suoi colori!!



















Poi vedo queste immagini, questi colori, questo calore e le emozioni che danno, e parte una riflessione su quanto sia differente la vita del giapponese da quella dell'italiano.
In Giappone la vita è frenetica, corre ad una velocità folle e non c'è il tempo di godersela perchè nella loro mentalità chi sta sopra non si gode la vita quindi tu non hai il diritto di essere meglio di chi ti è superiore, il Giappone è una nazione in cui il lavoro ha molto più importanza della vita sentimentale e infatti il Giappone è in continuo decremento delle nascite ed aumentano le persone single anche in età avanzata proprio in funzione del lavoro e della volontà di emergere a livello lavorativo, ma anche per la freddezza e la distanza istituzionale di cui la cultura giapponese è permeata.
Poi ti rendi conto che questo popolo sa godersi i piaceri della vita e la bellezza come noi non siamo più in grado di fare, insegnano ai propri figli ad amare questa bellezza, la celebrano sempre ed in ogni occasione possibile, partendo dalla valorizzazione della propria cultura passando dalle bellezze naturali e soprattutto la ricerca della perfezione del gesto, anche il più piccolo.
Mi sono reso conto uscendo dalla mia vita italiana che non siamo più in grado di vedere la bellezza, in Italia non siamo più in grado di godere delle piccole cose, non siamo più in grado di goderci il relax delle onde, la pace dei sensi che una brezza può donarti, lo stupore e la meraviglia che i colori della natura possono portare ai tuoi occhi. In Italia abbiamo perso tutto ciò, con grandissimo dispiacere perchè la nostra nazione dal punto di vista storico, architettonico e soprattutto paesaggistico non ha nulla da invidiare allo stupendo Giappone, ma a differenza dei giapponesi che vivono una vita così frenetica che nella piccola sosta vivono in un concentrato di bellezza pura e profonda, noi italiani abbiamo smesso di guardare le cose con gli occhi del bambino, abbiamo perso lo stupore della bellezza.
Sono dovuto andare in Giappone per rendermi conto dell'Italia, ma come ho imparato in un corso di gestione dei conflitti seguito un paio di anni fa, quando si è dentro ad una situazione non si può ragionare con lucidità, quando si esce e si è obiettivi, quella situazione si dimostra per tutto ciò che è!


Il Sasso qua accanto e il l'albero qua sopra sono uno accanto all'alto, voi vi chiederete perchè... Bene questo albero è noto come l'albero polpo, proprio per via di quel buco nel tronco e dalla strana conformazione delle radici che lo fanno sembrare il tentacolo di un polpo.




Mentre stavo scrivendo questo post ieri sera stavo pensando di fare un racconti unico, ma mi rendo conto che il racconto si farebbe davvero troppo lungo e le foto da mettere sono davvero tante!
Perciò, intanto godetevi questi primi 2 passi, stasera scriverò la seconda parte.
Stay Tuned!

Nessun commento:

Posta un commento