lunedì 14 ottobre 2013

Quando sale la scimmia perchè non incontri le scimmie - Kyoto day 3 (parte 3°)

Mi pare giunto il momento di chiudere il Day 3 raccontandovi le ultime 2 aree templari che ho visitato in questo 3° giorno.

Il 3° tempio in sequenza nell'area di Arashiyama, dopo il Kinkaku-ji e il Ryoan-ji, è il Ninna-ji, anche questo tempio è patrimonio dell'Unesco e fa parte di quei 17 edifici che ho citato in precedenza.
Il Ninna-ji è un tempio buddhista costruito nel lontanissimo 888 e per secoli è stato un tempio di rilevante importanza, tant'è vero che l'imperatore nel corso dei secoli ha sempre mandato uno dei suoi figli a prendere i voti in questo tempo in modo da ottenerne il controllo nei momenti in cui il ruolo di capo sacerdote risultava vacante. Questa cosa mi riporta in mente una nozione molto importante nella cultura e nella storia giapponese, l'imperatore non ha mai mantenuto il suo potere fino alla morte, anzi, molto spesso decidevano di ritirarsi a vita monastica diventando i principali sacerdoti di un tempio, lasciando il potere al successore. Nel corso della storia non è stato raro vedere un imperatore in ritiro tessere trame di potere, scavalcare il successore o dar vita a ribellioni sobillando questa o quella famiglia di samurai.
Ma superando lo spiegone storico, questo tempio è stato distrutto da un incendio come tantissimi altri templi giapponesi, visto che sono da sempre costruiti in legno, quello odierno è la ricostruzione avvenuta nel XV secolo.



 


Appena entrato un dubbio mi attanaglia...
Che faccio? Entro prima nell'area a pagamento con il suo relativo giardino oppure vado verso il resto del complesso e lo lascio per ultimo?
Le 2 foto qua sopra vi svelano l'arcano.... sono entrato nell'edificio principale e come sempre è stata una meraviglia allo stato puro!











































Girare per questo tempio è davvero una fonte di relax clamorosa, c'è gente che si ferma immobile a guardare le linee tracciate sulla ghiaia, chi si mette a fotografare gli interni, chi si gode il laghetto.
La meraviglia giapponesi è che sono allo stesso tempo giardini statici e giardini dinamici...
Voi mi direte: "ma che cazzata, come fanno le piante e i sassi a muoversi? Come fanno ad essere giardini dinamici se sono tutti oggetti inanimati? sei ubriaco?!?"....
l'unica risposta che posso darvi mi ricorda una lontanissima vacanza studio a Nizza del lontanissimo 1997: è tutta colpa della prospettiva!!!
Il Giardino è lì, immobile, statico come è stato creato da decenni o forse da secoli, la dinamicità del giardino e la sua mutevolezza sono dovute al punto di vista di chi osserva. Questi giardini sono studiati in modo tale che a seconda della posizione da cui li si guarda, il giardino mostri o nasconda elementi all'occhio dell'osservatore, magari esaltando questa o quell'altra categoria, nascondendo una determinata isoletta, un ponte, un gruppo di piante, un sasso, una cascata, un ornamento o un intero edificio. I giardini giapponesi sembrano casuali ma non lo sono, sono curati nei minimi dettagli, nel posizionamento e nei casi più eclatanti anche nella crescita delle piante, un esempio su tutti della cura del dettaglio sono i bonsai, piccoli alberi cresciuti e curati al millimetro dove nulla è casuale ma è curato e studiato al millimetro.
Uscito da questo edificio continuo a viaggiare attraverso il resto del complesso, contornato dagli stessi cinesi, americani e turisti di varia nazionalità che mi hanno accompagnato nei 2 precedenti templi.


 



 


 



 




Dopo aver visitato questo tempio, la cui area retrostante mi è sembrata un pochetto lasciata all'abbandono, riparto e la mia destinazione è un pochetto distante da dove mi trovo ora, la mia destinazione si chiama Arashiyama, ed è una zona abbastanza suggestiva!


 
Voi vi starete chiedendo perchè ho fatto queste foto...
beh questa è una stazione di una delle 2 linee che va verso Arashiyama e stranamente non ci sono tornelli, quindi meraviglia, trasporto gratis fino alla mia destinazione.....
mmm c'è qualcosa che non mi torna, sono in Giappone, qui tutto si paga, nulla è gratis, e qui i portoghesi non esistono... dov'è il barbatrucco?!?




 


L'arcano è presto svelato... quando devi uscire si apre solamente la porta di fianco al conducente, che controlla attentamente che la gente paghi prima di uscire, e giunti al capolinea non paghi sul treno ma paghi per uscire dalla stazione.... Però devo dire che il viaggio in tram attraverso le aree collinari di Kyoto, tra edifici e bosco, strade e gole artificiali, è davvero suggestivo.

Bene, arrivato ad Arashiyama con la macchina fotografica in quasi agonia e con la 2° batteria della giornata che sta tirando gli ultimi, mi dedico in primis all'ultimo tempio della giornata per poi andare verso il parco.
Il tempio si chiama Tenryu-ji e anch'esso fa parte dei 17 edifici di Kyoto patrimonio dell'UNESCO ed è un tempio zen fondato a metà del XIV secolo....
Purtoppo arrivato qui mi trovo davanti all'ennesimo edificio coperto da impalcature....
Sto iniziando seriamente a maledire i giochi olimpici di Tokyo 2020, perchè è abbastanza palese che il Giappone ha lanciato una campagna di ristrutturazioni su vasta scala e con scadenza 2020 proprio per attirare pubblico oltre che a livello sportivo anche a livello culturale...
Giusto per ricordare a certi politicanti nostrani che con la cultura non si mangia...
In Giappone hanno una quantità di aree patrimonio dell'UNESCO davvero esigue rispetto all'Italia, e ognuna di queste aree viene curata al minimo dettaglio, si organizzano eventi, si creano aree commerciali e di diffusione culturale, insomma con la cultura qua in Giappone ci mangia tantissima gente, solo noi in Italia siamo così ignoranti da far cadere a pezzi il nostro patrimonio culturale e le bellezze artistiche e architettoniche, ma anche naturali, del nostro bel paese!
Qui in Giappone la cura della cultura e della natura (tralasciamo gli eventi di Fukushima) sono importanti, qua sanno che la natura attira tanti turisti quanti può attirare la cultura, e in questo senso i giapponesi sanno come trarne vantaggio e come godere ampiamente di tutta questa bellezza!
Ok la smetto con questo elogio del Giappone, anche se in realtà voleva essere un'invettiva verso certi idioti che in Italia chiamiamo politici, ma che in realtà in Giappone non farebbero nemmeno gli stradini, forse, se gli va bene, prenderebbero il posto di quegli anziani che girano col loro carrettino andando a vuotare le stanze adibite a immondezzaio (o diciamola tutta, alla raccolta differenziata, con aree e giorni prestabiliti di raccolta per ogni tipo di rifiuto, ma questa sarebbe un altro tipo di invettiva lungo e fastidioso da leggere...).

 





















Se devo essere sincero il Tenryu-ji è forse il tempio che mi è rimasto meno impresso nella mente tra i vari templi della giornata e forse, quando tornerò qui a Kyoto l'anno prossimo, sicuramente dovrò tornarci per rivederlo e gustarmelo a pieno, cosa che purtroppo non sono riuscito a fare in questo viaggio.






Ma ciancio alle bande e veniamo alla parte più bella di Arashiyama, che non è il Tenryu-ji, ma bensì il bosco e il parco che si trovano alle spalle del tempio.
Intanto l'intera zona è stata decretata dal governo giapponese come monumento del Giappone, inserita nella lista delle aree di interesse storico e nella lista dei luoghi di grande bellezza scenica, giusto per ritornare all'invettiva fatta prima sul valore della cultura e della bellezza naturale...
La prima area che si incontra uscendo dal Tenryu-ji è l'area più famosa di Arashiyama, ossia il bosco di bambù di Sagano. Questo bosco è qualcosa di misterioso e allo stesso tempo rilassante, sembra di entrare in un'area totalmente al di fuori del tempo e dello spazio, impregnato da un'atmosferica a dir poco mistica.










Un volta uscito da questa foresta di bambù inizio a vagare senza meta attraverso il parco di Arashiyama, incontrando ogni tanto questi cartelli....
Voi vi starete chiedendo cosa significhino tutte queste scritte in giapponese.... 
ve lo spiego brevemente!

- Fate attenzione alle scimmie allo stato selvatico
- Non vi avvicinate alle scimmie
- Non provocate le scimmie
- Non guardate negli occhi le scimmie
- Non date da mangiare alle scimmie


Io che ero venuto in questo parco proprio per vedere le scimmie selvagge e per fare 2 foto... figurarsi se si sono avvicinate, nonostante siano abituate alla presenza dell'uomo non ne ho vista manco mezza!!!

















Purtroppo la mia macchina fotografica ha tirato gli ultimi proprio mentre ero in riva a questo fiume, per cui non sono riuscito a fotografare da vicino il Togetsukyo, ossia quel ponte che si vede in lontananza nella foto qua di fianco.
Anche questo ponte è abbastanza famoso quanto suggestivo... e mi toccherà usare una foto presa da internet per farvi vedere la sua particolarità e la sua suggestività!















Un altro luogo abbastanza interessante di questa zona sembra essere la villa Okochi Sanso, ma visto che non avevo più voglia di camminare per cercarla, ma soprattutto il prezzo non mi sembrava così allettante rispetto al luogo (1000 yen per visitare un parco mi sembra un po' eccessivo), francamente ho deciso di lasciare perdere e tornare indietro verso l'ostello in cui dormivo.

Nel ritorno ho tirato non poche bestemmie contro il sistema dei trasporti di Kyoto... ma è mai possibile che uno fa il pass di 1 giorno per poter girare con i mezzi di trasporti, poi alla fine quel pass vale solo su poche linee e ovviamente non su quelle che dovevo prendere io per tornare all'ostello?
Mah.... misteri!
Ma questo genere di riflessioni me le lascerò alla conclusione del racconto di questa vacanza nel Kansai, o Kinki che dir si voglia!

A presto per il racconto dell'ultimo giorno di Kyoto.
Stay Tuned!

1 commento:

  1. Ti dovrò domandare alcune cose sulle statue e sulla staticità e dinamicità del giardino!

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