domenica 30 giugno 2013

Viaggio alla Luce del Sole... con la pioggia! (parte 3°)

Eccoci giunti alla 3° e ultima parte del viaggio di Nikko.
Questa sarà davvero la parte più faticosa dell'intera gita...
Praticamente, una volta concluso il tour del Taiyuin ho aperto la guida della Lonely Planet, che i miei amici mi hanno regalato prima di partire, per vedere cos'altro c'era da vedere di piacevole qui a Nikko e scopro che c'è un tempio non segnalato nella cartina del complesso e senza nemmeno uno straccio di cartello in giapponese che indicasse questo tempio, il Takino Jinja.
Alchè mi sale ancora di più lo sfizio di andare a visitare questo tempio poco battuto, e chiedo ad un sacerdote qual'è la direzione, questo ragazzo mi indica una strada in salita tra il Taiyuin e il Futarasan e mi dice di salire per quella stradina... Detto fatto, si continua a camminare!

 
 
 
 

 
 
 

Quella che doveva essere una leggera passeggiata è diventata una dannatissima scalata in montagna!
Ho sudato anche quello che dovevo ancora bere.... E per fortuna sulla guida dicevano che sarebbe stata una gradevole passeggiata in mezzo ai boschi.... questa è stata una scalata per un sentiero lastricato e scivoloso in mezzo ai boschi. Arrivo in cima la salita e quello che vedo è questo...

 
 

No... ma bello il Takino Jinja.... e per fortuna che la guida diceva che era imperdibile.... li mortacci loro! Poi vedo una stradina accanto al tempietto e mi rendo conto che questo non è il mio obiettivo, ma che devo ancora scarpinare per raggiungerlo!






Il tempio in se non è tutta sta gran cosa, anche perchè risulta in uno stato di semi-abbandono, però la meraviglia più grande è tutta la natura che lo circonda, cascate, alberi secolari, torrenti.
Una vera meraviglia!!!






La natura forse è la cosa più bella che si trova rappresentata in questo luogo, non tanto la grandezza umana, le grandi decorazioni in oro, in blu, in rosso; i grandi draghi che assomigliano ad elefanti, i grandi re guardiani con le loro armi e la loro compassione....
Qua si trova solo la potenza e la bellezza della natura.
Alberi enormi coperti di muschio, torrenti trasparenti che risuonano tra le rocce della montagna, e in mezzo a tutto questo la semplicità dell'uomo, che attraverso forme semplici e poco sfarzo riesce ad esaltare ancora di più la potenza e l'arte della potenza più grande in assoluto: la Natura!!!

Terminato il percorso in mezzo alle montagne ho deciso di seguire i consigli della guida Lonely Planet e mi sono diretto verso la gola di Kanmangafuchi, cercando di fare meno stradas possibile e sperando che non fosse in salita perchè le mie ginocchia mi stavano insultando a morte!
La fortuna ha voluto che nella mia discesa ho trovato il furgoncino di un signore che vendeva taiyaki...
Voi vi chiederete, cosa sono i Taiyaki... ecco che vi servo subito la spiegazione.
I taiyaki sono dolci ripieni a forma di pesce, da qui il nome che vuol dire orata grigliata, praticamente viene versato un impasto su una piastra apposita a forma di pesce, si inserisce il ripieno, che può essere anko (ossia marmellata di Azuki, fagioli di soia rossi), crema o cioccolato, si chiude la piastra e la si mette sul fuoco....
Una vera prelibatezza!!!!!!

Dopo un dolcino ristorante, ecco che riparto ad orecchio verso Kanmangafuchi, quando mi sembra di essermi perso, incontro 2 signore e chiedo loro la direzione (ovviamente in giapponese) e loro a gesti, senza nemmeno parlare, mi indicano la direzione che sto prendendo... ennesima vittoria del mio senso dell'orientamento!
Dopo un paio di centinaia di metri (dall'area dei templi disterà 1km o 2) ecco che arrivo ad un ponte e l'atmosfera inizia ad essere ancora più interessante!

 

In questa gola non c'è traccia di templi, l'unica figura religiosa sono i Jizo, statue coperte da bavagli e berretti rossi, questi bodhisattva vengono considerati protettori dei viaggiatori e dei bambini...
Questa serie di Jizo è nota per il Bake Jizo (il Jizo fantasma), ossia per il fatto che contando le statue all'andata e al ritorno il conto non risulti uguale, quindi si dice che c'è un Jizo fantasma che fa sballare i conti..... ma aldilà dei Jizo, credo che la bellezza maggiore di questo parco sia proprio nel fiume che scorre proprio di fronte alla fila dei Jizo.




 
 
 
 


 




 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Che meraviglia, forse questa parte della gita è la parte che più mi rilassa, che più mi affascina.
La forza della natura e la sua bellezza.

Il risultato della giornata sono 612 foto fatte, 2 batterie svuotate e tantissima bellezza naturale e artificiale davanti ai miei occhi...
Ma non c'è che dire che la giornata è stata davvero molto impegnativa, tant'è che quando sono arrivato sul treno mi sono addormentato immediatamente e mi sono svegliato dopo un'ora di viaggio.... per fortuna che il mio viaggio era da capolinea a capolinea....
Per fortuna!!!