La linea d'ombra
la nebbia che io vedo a me davanti
per la prima volta nella vita mia mi trovo
a saper quello che lascio
e a non saper immaginare quello che trovo.
Queto è l'inizio di una canzone del 1997 di Jova.... una canzone che all'epoca non amavo troppo per via del lunghissimo intro, ma devo dire che oggi questa canzone ha un fascino enorme nel mio cervello...
Chiudete gli occhi e ascoltatela, è una poesia meravigliosa che da una calma straordinaria, ma soprattutto è una bellissima canzone per propiziare un viaggio!
Apro stasera nel terminal 2 dell'aeroporto di Narita, dopo 2 ore di treno e un'aria condizionata che mi ha costretto a mettermi la felpa addosso, questa fase del mio blog.
Da domattina, alle 6.25 ora giappesca, comincerà il mio viaggio alla scoperta di Kyoto, Osaka, Nara e Ise, e quindi credo che nei prossimi 10 giorni avrete molto da leggere e da vedere, anche perchè se non scaricassi le foto ogni giorno sul mio pc, mi sa tanto che non riuscirei a fare altre foto il giorno dopo....
Basti pensare che a Nikko ne ho fatte più di 600... Kyoto da sola è pura meraviglia e non basta un giorno per vederla..... fate un po' i vostri conti!
Chiudo il post con questa canzone.... voi mi chiederete: "cosa c'entra?"
In realtà con questo post non c'entrerebbe nulla, ma c'entra con il tema di inizio post, ossia con il tema della partenza, il tema del viaggio, il tema di partire per un viaggio verso l'ignoto...
Questa canzone mi venne consigliata da Luciana, una mia amica, mentre ero seduto nel terminal di Venezia, ansioso di partire per il Giappone, col mio bagaglio di paure, di desideri per il futuro, ma soprattutto con la voglia di mettere tantissimi km tra me e me stesso...
Più di 9000 km tra me stesso e le mie passioni passate, tra me e i miei dolori, tra me e quella parte di me che non aveva sbagliato tutto, ma aveva sbagliato tanto.
Ora sono qui, seduto nel terminal ad aspettare la nuova partenza...
ma non è più un viaggio mentale, non è più un viaggio di crescita, non è più una fuga, è un piacere!
Respira, chiudi gli occhi e parti...
Vi saluto con la parte finale della linea d'ombra, perchè semplicemente quella canzone è il mio viaggio...
arriva il giorno in cui bisogna prendere una decisione
e adesso è questo
giorno di monsone
col vento che non ha una direzione
guardando il cielo
un senso di oppressione
ma è la mia età
dove si guarda come si era e non si
sa dove si va,
cosa si sarà
che responsabilità si hanno nei confronti
degli esseri umani che ti vivono accanto
e attraverso questo vetro vedo
il mondo come una scacchiera
dove ogni mossa che io faccio può cambiare
la partita intera
ed ho paura di essere mangiato ed ho paura pure di
mangiare
mi perdo nelle letture, i libri dello zen ed il vangelo
l'astrologia che mi racconta il cielo
galleggio alla ricerca di un me
stesso con il quale poter dialogare
ma questa linea d'ombra non me la fa
incontrare.
Mi offrono un incarico di responsabilità
non so cos'è il
coraggio se prendere e mollare tutto
se scegliere la fuga od affrontare
questa realtà difficile da interpretare
ma bella da esplorare provare a
immaginare cosa sarò
quando avrò attraversato il mare portato questo
carico importante a destinazione
dove sarò al riparo dal prossimo
monsone
mi offrono un incarico di responsabilità
domani andrò giù al
porto e gli dirò che sono pronto a partire
getterò i bagagli in mare
studierò le carte
e aspetterò di sapere per dove si parte quando si
parte
e quando passerà il monsone dirò
levate l'ancora diritta avanti
tutta
questa è la rotta
questa è la direzione
questa è la decisione.
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